Per Petterson

''To Siberia'', romanzo ambientato durante la Seconda guerra mondiale, è stato tradotto in lingua inglese nel 1998 e, da quell'anno, Petterson è divenuto uno degli scrittori europei viventi più conosciuti. Le successive pubblicazioni ne hanno incrementato la fama: ''In the Wake'' (2002) s'ispira ad una vicenda autobiografica, cioè la morte, nel 1990, del cugino, del fratello e dei genitori nel disastro - 159 persone morirono - del traghetto ''Scandinavian Star''; il già citato ''Ut og stjæle hester'' (2003), premiato con il Norwegian Critics Prize for Literature e riconosciuto da molti critici come ''il miglior romanzo norvegese dell'anno''. Tradotto in Inglese con il titolo di ''Out Stealing Horses'', la fama internazionale di Petterson ha avuto un'impennata: oltre ad avergli fruttato diverse migliaia di sterline, è stato anche nominato tra i dieci migliori libri dell'anno in assoluto dal ''The New York Times'' - è il secondo della lista - e tradotto in oltre 40 lingue.
Petterson ha dichiarato più volte che la traduzione della Born ha avuto il merito di dargli il successo poiché, di fatto, il libro è stato riscritto: ''a volte'' ha dichiarato ''penso che la versione inglese sia migliore della norvegese''.
Di ''Out Stealing Horses'' è stata apprezzata soprattutto la ricerca della solitudine. Madeleine Zepter, assegnandogli il Prix Madeleine Zepter, ha lodato lo stile e il "pudore" dell'autore: ''Cher Per Petterson, avec votre style et votre pudeur, je sais que vous, cette lumière particulière, vous l’avez trouvée. Et je vous en remercie.'' (''Caro Petterson, con il vostro stile e con il vostro pudore, io dico che voi, questa luce particolare, l'avete trovata.''). Petterson si è autodefinito un seguace di Sartre e Kierkegaard, essendo molto interessato alle scelte che l'uomo fa nella vita, quindi all'angoscia della possibilità: pertanto, si trova a suo agio con l'etichetta di "scrittore esistenzialista". da Wikipedia
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