Godfrey Harold Hardy

Fra i non appartenenti alla comunità matematica è noto per il suo ''Apologia di un matematico'', un saggio del 1940 sull'estetica della matematica. L'''Apologia'' è spesso considerata una delle migliori introspezioni nella mente di un matematico ed è una delle più riuscite descrizioni di cosa significhi essere un ''artista creativo''. Secondo quanto riporta Rebecca Goldstein, Hardy tentò il suicidio, si salvò e fu convinto da Charles Percy Snow a scrivere l'apologia; pochi anni dopo la pubblicazione ritentò il suicidio e quella seconda volta gli fu fatale. Al contrario, McTutor riporta un unico tentativo di suicidio non riuscito, successivo alla pubblicazione dell'Apologia.
Il suo ruolo di mentore, a partire dal 1914, del matematico indiano Srinivasa Ramanujan è divenuto celebre. Hardy riconobbe quasi immediatamente lo straordinario talento naturale di Ramanujan, e i due divennero stretti collaboratori. In un'intervista di Paul Erdős, quando gli fu chiesto quale fosse il suo più grande contributo alla matematica, Hardy rispose senza esitazione che era stato la scoperta di Ramanujan. Hardy definì la loro collaborazione "l'unico incidente romantico della mia vita". da Wikipedia
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