Ugo Grozio

Versato negli studi umanistici (alla sua opera di filologo si devono, ad esempio, alcune edizioni di Marziano Capella, Arato di Soli, Teocrito, nonché una «splendida traduzione latina» dell''Antologia Planudea'') e teologici, tanto da essere giudicato «il più grande discepolo di Erasmo» (Cassirer), Grozio inaugurò, con le sue ''Annotationes in Vetus et Novum Testamentum'' (1679), l'epoca della «critica scientifica della Bibbia», incentrata su una valutazione storica dei libri della Scrittura, profondendosi al contempo in un'importante attività apologetica (la cui più alta espressione è contenuta in uno scritto del 1627, il ''De veritate religionis christianae''), tesa ad affermare, al di là delle divisioni religiose, il significato genuino del cristianesimo. L'incontro di tradizione classica, specialmente stoica, e cristiana, retaggio dell'umanismo erasmiano, ha fatto assimilare l'opera groziana a una «sintesi [...] tra Cicerone ed il Vangelo» (Villey). da Wikipedia
1
di Grotius, Hugo, 1583-1645
Pubblicazione 1735
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2
di Grotius, Hugo, 1583-1645
Pubblicazione 1709
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3
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