Jean-Luc Godard

In un articolo pubblicato su ''Le Figaro Magazine'' è scritto dell'influenza sulla moda e sul costume di Godard. In ''À bout de souffle'', il primo di sette film selezionati a rappresentare le inquadrature mitiche del cinema, la T-shirt con la scritta ''New York Herald Tribune'', i pantaloni fuseaux, il taglio alla maschietta, le ballerine e la borsetta bianca di Jean Seberg potevano identificare soltanto un'americana a Parigi prima che tale look potesse diventare familiare nella Francia degli anni Sessanta.
Nel 2025 esce, postumo, il volume ''Introduction à une véritable histoire du cinéma'', in realtà una riedizione, dopo l'edizione del 1980, che ''Cahiers du cinéma'' definisce una resurrezione, non soltanto perché l'opera è stata ripubblicata dopo molto tempo, oramai considerevolmente dimenticata, ma perché, completata di parti inedite, offre uno sguardo su quella che è una pietra miliare dell'opera godardiana, con la parola che si posa nella continuità della proiezione cinematografica vera e propria. da Wikipedia
1
2
3
4